PROSEGUE L’ASSISTENZA SANITARIA DI GSI ITALIA IN LIBANO
Sono più di un migliaio i militari italiani impegnati nel Sud del Libano per Unifil, la forza di interposizione creata dall’ONU alla fine degli anni Settanta, con lo scopo di governare le tensioni fra Libano e Israele.
Tensione sempre più alta in questi ultimi giorni di agosto in cui le forze militari israeliane hanno scatenato una massiccia operazione nel sud del Paese per prevenire gli attacchi su larga scala di Hezbollah.
I militari italiani, per precauzione, e su disposizione del comando di Unifil, si sono messi al riparo nei bunker. Anche le truppe in pattugliamento hanno ricevuto l’ordine di mettersi al riparo.
Il 22 di agosto GSI Italia ha consegnato ai militari italiani in Libano, con l’appoggio logistico dell’Ordine di Malta, quattro bancali di farmaci, del valore di 270 mila euro, per sostenere l’attività delle strutture sanitarie locali, allo stremo nella loro azione di assistenza alla popolazione libanese e a quella palestinese rifugiata.
Il Comandante di UNIFIL a guida Brigata Paracadutisti Folgore, Generale di Brigata Roberto Vergori, cerca, come è universalmente riconosciuto alle forze militari italiane operanti in scenari di conflitto e di guerra, di coniugare la sicurezza dei ragazzi in divisa con l’attenzione nei confronti dei bisogni delle comunità locali, senza risparmiare energie e attenzioni nel supporto alla popolazione, rispettando la cultura e le tradizioni locali ed esprimendo al massimo i valori di umanità e di rispetto della dignità che lasciano il segno di un’ Italia solidale. Quella Italia espressa anche dall’impegno sanitario di GSI, con i rifornimenti di farmaci e presidi sanitari inviati periodicamente dalla nostra Associazione nel Paese dei Cedri.