IL FUTURO DI EUROPA È CONDIVISO?

Se ne parla sabato 18 settembre alle 16, a Castel Ritaldi, con l’Amministrazione comunale e con i partecipanti al premio Mario Tabarrini. La proposta è della Organizzazione Non Governativa GSI Italia, che con il progetto europeo “Dublino Europa conDivisa” ha coinvolto nell’interrogativo sul futuro dell’Unione alcune migliaia di giovani studenti di Italia, Slovenia, Croazia e Serbia.

Obiettivo: contribuire ad una maggiore conoscenza dell’Unione, chiamando i partecipanti ai molti incontri svolti in mezza Europa, a farsi protagonisti e promotori di cambiamento. A partire da 10 Raccomandazioni destinate alla presidente della Commissione Europea Von Der Leyen e ai parlamentari di Bruxelles, per una modifica dei Regolamenti di Dublino.

“Euroscetticismo” e “sovranismo” sono espressione di calcoli elettoralistici ma anche di limiti della Convenzione che regola l’ingresso dei migranti nel vecchio continente e che mostra il fianco a molte critiche e da molte parti si stima meritevole di essere riconsiderata.

Il dialogo tra città di Europa su tematiche di comune interesse può rappresentare il primo passo per una internazionalizzazione delle politiche culturali di una Amministrazione civica “europea”. La contaminazione migratoria pone una questione fondamentale ed ineludibile: come passare da una società multiculturale ad una, nuova, interculturale. Una sfida, con la quale, la denatalità nei Paesi di Europa e i sempre maggiori arrivi nelle nostre comunità di immigrati dal sud e dall’est del mondo, siamo chiamati a fare i conti.

Riflessioni correnti in un pomeriggio di mezza estate in un borgo, Castel Ritaldi, a suo agio nel passato ma che non si sottrae a misurarsi con un futuro, oramai presente per i più giovani, che la Convenzione di Dublino interroga da Bruxelles, attendendo suggerimenti su come possa essere superata e rinnovata. Riflessioni, con anche qualche progetto per il suo futuro.

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